venerdì 26 agosto 2011

Momenti di trascurabile felicità

In Insonnia d'amore, Tom Hanks e il figlio sono sull'Empire State Building e aspettando una donna sconosciuta che noi sappiamo è Meg Ryan. 
Dopo aver aspettato a lungo, Tom Hanks dice: vabbe', scendiamo. Si avviano verso l'uscita e Meg Ryan continua a fare tardi, sembra davvero che non faccia in tempo, e sembra che faccia talmente tardi che ogni volta che vedo il film comincio a pensare sul serio che stavolta lo ritrasmettono in un'altra versione in cui davvero non ce la farà. Non li incontrerà più, stavolta. 
E succede davvero così: quando Meg Ryan arriva in cima al grattacielo, non c'è più nessuno. Non si sono incontrati. E io dico: ma non è possibile, mi ricordo che finiva bene. Eppure davanti a me c'è Meg Ryan tutta sola, e loro ormai se ne sono andati. Il fatto che non si sono incontrati è evidente, lei è arrivata troppo tardi e forse sono io che ricostruisco il film secondo i miei desideri. 
Mi agito sulla sedia, mi alzo, mi risiedo, fino a quando Meg Ryan abbassa lo sguardo e trova lo zaino del bambino, e appena dopo appaiono davanti a lei Tom Hanks e il figlio - che sono tornati a recuperarlo. 
E si incontrano, finalmente. Sono così felice ogni volta, così felice. Comincio a piangere dalla commozione, sì, ma anche per il fatto che il film è sempre uguale ogni volta che lo vedo.



Nessun commento:

Posta un commento